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PUNCH

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QUALCUNO HA DETTO “PUNCH”?

Alla scoperta della bevanda che diventò simbolo di un’epoca!

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Mi piace pensare che uno dei punti di forza del White Dog sia la familiarità che trasmette in ogni angolo e in ogni momento, rendendo così unica l’esperienza del cocktail.
 

Un po’ come succedeva nei bar del 600’ e del 700’, dai Saloon americani alle Coffee House inglesi. Esiste una bevanda che a parer mio incarna perfettamente lo spirito conviviale del drink,ovvero il Punch.

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The Sailors Delight ( la delizia dei marinai)

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Curiosità!

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Il Punch è tutt’ora un punto fermo della mixology moderna e lo potete trovare in varie forme, dalle più semplici alle più articolate, partendo comunque dalla struttura originaria.

Per realizzare un buon Punch viene utilizzata spesso una filastrocca divertente:

 “One of sour, two of sweet, three of strong, four of weak, spice!”.

 

In poche parole con 1 parte acida (succo di agrumi), 2 parti di dolcezza ( zucchero ), 3 parti di potenza alcolica

(distillato) e 4 parti di diluzione (acqua speziata, The, ma va bene anche qualsiasi decotto o infusione) abbiamo tutte le carte in regola per realizzarlo.

Il Punch permette inoltre di creare numerosissime ricette aggiungendo qualche ingrediente o modificando le quantità dei vari componenti, pur mantenendo un giusto equilibrio tra di loro. E’ ciò che fa il bartender per soddisfare i gusti del cliente, realizzando la stessa tipologia di bevanda ma con note e sfumature diverse.

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Modalità di servizio

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Il modo migliore per servire un punch è quello conviviale ed è consigliato sicuramente utilizzare un servizio da The, esaltando così due grandi culture inglesi: quella del Punch appunto e quella del The. L’atmosfera che si crea ricorda molto quella delle Punch House del ‘700. Nulla vieta di servirlo singolarmente, sempre in una tazza da The o comunque in un elegante bicchiere.

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WHITE DOG’S PUNCH

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Anche noi del White Dog serviamo Punch, inserendo solitamente unoa o più tipologie nelle nostre drinklist. Voglio mostrarvi uno dei nostri Punch più richiesti, il “ Se Telefonando “:

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Ingredienti
Oleo Saccharum ( Zucchero Grezzo + Scorze di Limone) 

Succo di Limone
Sciroppo di Carota e Mandorla
Arrack
Mezcal

Farmily Asia (distillato italiano simile al Rum)

Thè Bianco dell’Himalaya

 

 

Buona lettura e Salute!

 

Gianni Corsi

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Il Punch è una bevanda alcolica che nasce tantissimi anni fa, più o meno agli inizi del 1600, ed è considerato l’antenato di gran parte dei cocktail più moderni . Secondo fonti attendibili ha origini inglesi e si sviluppa nel periodo in cui l’Inghilterra entra in commercio con le Indie Occidentali e le Indie Orientali. Non a caso nacque proprio sulle navi inglesi, diventando così la bevanda per eccellenza dei marinai.

I marinai trovavano nel bere Punch l’unico momento di svago della giornata, sebbene sia nato in primis per scopi curativi. Si dice infatti che per combattere le malattie, come ad esempio lo scorbuto, durante le traversate i sailors erano soliti prepararsi miscugli composti da acqua , succo di agrumi e zucchero; correggevano l’acqua che ristagnava nei barili con foglie di the per eliminare i cattivi odori. Solo in seguito trasformarono questa sorta di medicina in una vera e propria bevanda, aggiungendo all’intruglio anche una parte alcolica.

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Gli inglesi, grandi bevitori di birra e vino, cominciarono a scoprire la distillazione e i suoi vari prodotti, grazie soprattutto ai continui commerci con le Indie. Infatti solitamente la base alcolica dei Punch era costituita dal Rum o dall’Arrack, distillato tipico dell’India Meridionale (famoso il Batavia Arrack ).

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